The Museum of Modern Art

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hibino, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons

1929 - oggi

New York

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Fondato nel 1929 da Miss Lillie P. Bliss, Mrs. Mary Quinn Sullivan, and Mrs. Abby Aldrich Rockefeller, Jr., nel corso degli anni il Museum of Modern Art di New York si è affermato negli Stati Uniti e all’estero come una delle istituzioni culturali più influenti nell'ambito dell'arte moderna e contemporanea. Le sue attività estremamente eterogenee comprendono programmi e iniziative culturali, educative o di divulgazione, riconducibili sia ad attività extra-museali che a collezioni permanenti ricche, variegate, e dallo spiccato spirito internazionale.
Sin dai primi anni dalla la sua fondazione, il Museo si trova in prima linea nel campo degli scambi culturali, e porta avanti un dialogo attivo con il panorama artistico di diverse nazioni straniere, tra cui l’Italia. Questo legame si struttura su un dialogo continuo con le istituzioni italiane e attraverso una serie di acquisizioni sistematiche di opere che vanno ad arricchire le collezioni permanenti d’arte e scultura, ma presto anche di stampa, film, fotografia, e design. La mostra Italian Masters, allestita dal Museo nel 1940, segna una prima tappa fondamentale nel rapporto con l’Italia: in questa occasione la produzione artistica italiana dal Quattrocento al Settecento è presentata attraverso i lavori di maestri quali Michelangelo, Botticelli, o Raffaello. Tuttavia, è nel secondo dopoguerra che la presenza italiana cresce e si intensifica attraverso ulteriori acquisizioni ed iniziative dedicate: già alla fine degli anni Cinquanta infatti le pubblicazioni del Museo includono studi sull'arte italiana, come i volumi di James Thrall Soby che, insieme ad Alfred H. Barr, Jr., nel 1949 si occupa anche della curatela di Twentieth Century Italian Art, la prima mostra monografica dalla fine del Secondo conflitto mondiale dedicata all’arte italiana della prima metà del Novecento. Questo evento è seguito da altri eventi di successo di diversa natura, quali Modigliani (1951), o il ciclo cinematografico Fifty Years of Italian Cinema (1955).
Nello stesso periodo si intensifica anche un’attenzione nei confronti dell’architettura e soprattutto del design italiano, che partecipa al successo di iniziative quali ad esempio la serie di mostre Good Design o alla pubblicizzazione dei prodotti di disegno industriale di aziende quali la Olivetti, attraverso la mostra Olivetti: Design in Industry del 1952, organizzata in occasione dell’apertura del negozio Olivetti sulla Fifth Avenue di New York. L’architettura italiana è invece protagonista indiscussa di due mostre monografiche che si collocano ad una distanza di quasi vent’anni tra loro: l’esposizione itinerante The Modern Movement in Italy: Architecture and Design, curata da Ada Louise Huxtable nel 1953-54, e Italy: The New Domestic Landscape, curata da Emilio Ambasz nel 1972. 
Con l’acquisizione del padiglione statunitense attraverso l’International Program del Museo nel 1954, il MoMA diventa il responsabile della partecipazione americana alla Biennale di Venezia, dove ogni anno fino al 1962 (ad eccezione del 1956) ne cura l’allestimento. Inoltre, grazie a collaborazioni consolidate con le agenzie governative statunitensi, il Museo presenta in Italia diverse mostre attraverso degli sforzi congiunti con gli avamposti locali dell’United States Information Agency, tra le quali vi sono Jackson Pollock: 1912-1956, Built in U.S.A.: Postwar Architecture, o The Family of Man
È possibile considerare quindi il Museum of Modern Art di New York come uno degli epicentri che catalizzano e istituzionalizzano l’interesse americano nei confronti della produzione culturale Italiana del secondo Novecento.

Vettori collegati

Bruno Munari

grafico, designer, artista

The Modern Movement in Italy: Architecture and Design

mostra

Program of International Circulating Exhibitions

programma di mostre itineranti

Carlus Dyer

artista

Pier Luigi Nervi

ingegnere e progettista

Thonet Furniture

mostra, MoMA

A. Enrico Peressutti

architetto, membro dei BBPR

“La collezione italiana del Museum of Modern Art di New York”

articolo, Domus

Alfred Barr

storico, primo direttore MoMA

Arthur Drexler

curatore

Riccardo Morandi

Ingegnere

Twentieth Century Engineering

mostra

Bernard Rudofsky

architetto

Italy: The New Domestic Landscape

mostra

Streets for People: A Primer for Americans

libro

Media gallery

Fonti

Bee, Harriet Schoenholz, e Michelle Elligott, a c. di. Art in our time: a chronicle of the Museum of Modern Art. New York: Museum of Modern Art, 2004.

 

Biesenbach, Klaus, e Bettina Funcke, a c. di. MoMA PS1: A History. New York: The Museum of Modern Art, 2019.

 

Butler, Cornelia H., e Alexandra Schwartz, a c. di. Modern Women: Women Artists at The Museum of Modern Art. New York: The Museum of Modern Art, 2010.

 

Elderfield, John, a c. di. Studies in Modern Art Series, No. 1-7. New York: The Museum of Modern Art, 1991-1998.

 

Hines, Thomas S. Architecture and Design at the Museum of Modern Art: The Arthur Drexler Years, 1951–1986. Getty Publications, 2019.

 

Hunter, Sam. The Museum of Modern Art, New York: the history and the collection. New York, N.Y.: H.N. Abrams, Museum of Modern Art, New York, 1984. 

 

Lynes, Russell. Good old Modern: an intimate portrait of the Museum of Modern Art. New York: Atheneum, 1973.

 

 

Scheda redatta da: Valeria Casali