Piero Poletto

Scenografo

Pubblico Dominio

1925-1978

Italia

scenario
categoria
soggetti
tag
persona fisica, cinema, architettura, interni

Vittorio De Sica

Regista/Attore

Michelangelo Antonioni

Regista

Scenografo cinematografico friulano formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera e poi al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, fra gli anni Sessanta e Settanta Piero Poletto è fra i massimi rappresentanti del gusto modernista del cinema italiano del dopoguerra, lavorando a stretto contatto con Michelangelo Antonioni, e firmando scene internazionalmente iconiche per Vittorio De Sica, Elio Petri, Pier Paolo Pasolini e Antonio Margheriti.

Dopo essersi distinto per il lavoro di architetto e scenografo per Nata di marzo di Antonio Pietrangeli (1958), e nel peplum The Minotaur (Amadio, 1960) distribuito dalla United Artists Poletto lega il suo nome a quello di Michelangelo Antonioni, regista che farà del rapporto con la scena e l’architettura la sua cifra distintiva, esercitando una grande influenza su filmmaker e scenografi americani del dopoguerra. Ne L’avventura (1960) Poletto coniuga il realismo dei paesaggi naturalistici dell’isola delle Eolie, con l’antichità dei caseggiati di Noto e Taormina, creando un paesaggio misterioso e sentimentalmente indecifrabile che contribuirà a connotare lo stile di questo primo successo americano di Antonioni. Con L’eclisse (1962) Poletto predispone all’occhio del regista ferrarese una serie di edifici e grandi complessi architettonici (fra cui spiccano le sale della Borsa di Roma e il quartiere dell’Eur) riuscendo a rispecchiare l’alienazione emotiva dei protagonisti del film interpretati da Monica Vitti e Alain Delon. È infine con Il deserto rosso (1964), primo film a colori di Antonioni, che Poletto esibisce la sua creatività di impostazione realista scenografando elementi architettonici del nebbioso paesaggio ravennate con una spiccata attenzione cromatica che rende il film un capolavoro del cinema moderno.      

I lavori di Poletto in qualità di art director si intersecano anche con il cinema di genere e la commedia all’italiana, contribuendo ad esportare nuove prospettive sulle città di Roma e Milano grazie al mescolamento di ambienti reali ed elementi ricostruiti, scenografia e costume, razionalismi architettonici e atmosfere surreali, con echi dechirichiani e avant-pop.

Esempio di questo gusto è il film del 1965 La decima vittima di Elio Petri, che divenne un capostipite della fantascienza d’autore e uno dei film italiani di maggior impatto nell’immaginario statunitense. Avviando una collaborazione virtuosa con l’artista Alberto Biasi, Poletto ambienta il film in una Roma futuristica dove oggetti d’arredo e interni modernisti dialogano con rovine e architetture monumentali. Nello stesso anno, lo scenografo friulano proseguirà la sua attività nel settore della fantascienza italiana in Criminali della galassia di Antonio Margheriti, prima pellicola della tetralogia di Gamma Uno, saga sci-fi girata a Cinecittà e commissionata dalla Metro Goldwyn Mayer per il mercato statunitense. La collaborazione con Margheriti proseguirà con altre pellicole minori, che tuttavia conserveranno il taglio modernista e spiccatamente pop impiegato nei lavori precedenti.

Fra gli anni Sessanta e Settanta Poletto lavora sotto l’ala di Carlo Ponti e Sophia Loren in film esportati in America come Amanti (1968) e I girasoli (1970), entrambi di Vittorio De Sica, creando suggestive scenografie di interni ed esterni. Nel 1967 è invece impegnato con C'era una volta… (1967) di Francesco Rosi e nell’opera collettiva Le streghe prodotta da Dino De Laurentiis e firmata da Visconti, Bolognini, Pasolini, Rossi e De Sica. Qui, in stretta collaborazione col collega Mario Garbuglia e il costumista Piero Tosi, la vena pop e surrealista trova molteplici campi d’espressione negli episodi ambientati dal nord al sud Italia, e in particolare nell’episodio diretto da De Sica Una sera come le altre con Silvana Mangano e Clint Eastwood dove ambientazioni casalinghe si alternano a scene oniriche ispirate all’iconografia dei fumetti di Diabolik e Mandrake (fumetti che appariranno anche nell’appartamento di Mastroianni ne La decima vittima). 

Poletto ha inoltre collaborato con Visconti in diverse produzioni teatrali, e firmato per la televisione numerosi Caroselli per la regia di Luciano Emmer, concludendo la sua esperienza nel cinema italiano d’autore esportato in America con Professione reporter di Antonioni (1975), che afferma Jack Nicholson nel pantheon delle star hollywoodiane.

Vettori collegati

Pier Paolo Pasolini

Scrittore, regista, attore, pittore

Cinecittà

Carlo Ponti

produttore

Vittorio De Sica

Regista/Attore

Michelangelo Antonioni

Regista

L'avventura

Film

Michelangelo Antonioni

Regista

La decima vittima

Film

Media gallery

Fonti

N. Roman, “Piero Poletto, lo scenografo di Antonioni e De Sica”, in Il Friuli e il cinema, a cura di L. Jacob e C. Gaberscek, Gemona 1996, pp. 319-21.

Alessandro Bosco, Milano, il grattacielo e la metropoli : riletture moderniste dello spazio urbano tra architettura, cinema e letteratura (1956-1963), Firenze: Franco Cesati editore, 2021.

Anon, “Poletto. Lo scenografo caduto nell’oblio”, «Messaggero Veneto», 20 Novembre 2009, https://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2009/11/20/PN_08_DTA3.html

Scheda redatta da: Giuseppe Gatti