Mario Monicelli

Regista

1915-2010

Italia

scenario
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soggetti
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persona fisica, cinema

Carlo Ponti

produttore

Marcello Mastroianni

attore

Negli Stati Uniti Mario Monicelli è unanimemente riconosciuto come il maestro della commedia all'italiana. Grazie al successo de I soliti ignoti (considerato il capostipite del genere), il regista romano firmerà opere fondamentali del cinema del dopoguerra italiano, lavorando con produttori e attori chiave per l’esportazione del cinema italiano oltreoceano e ricevendo nella sua carriera ben sei candidature all'Oscar. Monicelli sarà interprete ed esportatore di quello stile filmico, tipicamente italiano, che coniuga arte e intrattenimento, comicità e critica sociale, cinismo e virtuosismo narrativo che guadagnarono l'attenzione del mercato americano e penetrarono nell'immaginario collettivo internazionale.

Dopo aver diretto numerosi film di Totò per il mercato italiano, la vicenda americana di Monicelli inizia con la distribuzione di Padri e figli (1957) ma si afferma col successo de I soliti Ignoti (1958). Parodizzando il genere, tutto hollywoodiano, dei film di rapina, Monicelli si smarca da un certo intellettualismo attribuito al Neorealismo per fondare, agli occhi dello spettatore americano, un nuovo genere che godrà di un grandissimo successo di pubblico e di mercato. Il film apre inoltre la strada alla diffusione delle figure divistiche di Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e di un’esordiente Claudia Cardinale che diverrà la diva di punta della Vides in America. Il film, prodotto da Franco Cristaldi in compartecipazione con Cinecittà e Lux Film e distribuito nel 1960 col titolo di Big Deal on Madonna Street, rimarrà impresso nell’immaginario statunitense anche grazie a numerosi remake e richiami hollywoodiani.

Per La grande guerra (1959), con protagonisti Alberto Sordi e Vittorio Gassman per la produzione di Dino De Laurentiis, Monicelli ottiene il Leone d’Oro al Festival di Venezia a ex-equo con Il generale della Rovere di Rossellini, e la seconda candidatura all’Oscar per il miglior film straniero. L’opera, che racconta con vena tragicomica le vicende di un gruppo di soldati italiani durante il primo conflitto mondiale, approda nelle sale americane nell’agosto 1961 insieme al film episodico Boccaccio 70 diretto assieme a De Sica, Fellini e Visconti che «Variety» promuove come l’opera dei “big four” e “the most important artistic event of the year!”. Segue Casanova ’70, in cui Monicelli torna a dirigere Marcello Mastroianni in una commedia prodotta da Carlo Ponti e distribuita questa volta dalla prestigiosa Embassy Pictures di Joseph Levine, che gli assicura un’altra candidatura agli Oscar, questa volta per la migliore sceneggiatura.

Sebbene in patria Monicelli non godesse nel medesimo prestigio intellettuale di registi come Antonioni e Fellini, in America si guadagna a pieno titolo lo status di regista d’autore, riuscendo a penetrare nel mercato statunitense anche con film più dichiaratamente politici. L’esempio più eclatante è la candidatura all’Oscar per I compagni (The Organizer, 1963), dove si raccontano le lotte sindacali di un gruppo di operai torinesi sull’onda del movimento socialista di fine Ottocento, e che registra "molto più successo negli Stati Uniti che in Italia", come ricorda lo stesso Monicelli. Il film difatti attira l'attenzione congiunta delle art house e di università come Columbia e Berkeley per il ricorso a scelte figurative proprie del cinema moderno pur trattando temi politici, grazie al dialogo col direttore della fotografia Giuseppe Rotunno che gira il film in bianco e nero. Il 1968 è l’anno de La ragazza con la pistola (The Girl with the Pistol), esempio maturo di commedia all’italiana girato in Inghilterra e incentrato sul tema del delitto d’onore all’interno del più ampio dibattito sull’emancipazione femminile. L’onirismo visuale unito alla travolgente verve comica di Monica Vitti, permette al film di Monicelli di conquistare la quinta candidatura all’Oscar per il miglior film straniero e alla diva italiana di riconquistare la scena americana. Prodotto da Marina e Bino Cicogna, in quell’anno il film si classifica al secondo posto del box office statunitense davanti all’altrettanto iconico C’era un volta in America di Sergio Leone, sempre prodotto dai Cicogna.

 

Da segnalare come all’inizio dei Settanta lo stesso Monicelli si rechi a New York per le riprese de La mortadella (Lady Liberty, 1971) altro film satirico sull’emancipazione femminile con Sophia Loren e Gigi Proietti (e l’apparizione dei giovanissimi Susan Sarandon e Danny De Vito), che racconta le vicissitudini di un’operaia italiana che si reca a New York per ricongiungersi col marito emigrato ma viene bloccata alla dogana per il possesso illegittimo di una mortadella. Il film fu sceneggiato da Monicelli e D’Amico insieme al drammaturgo americano Leonard Melfi e distribuito nel 1972 dalla United Artists, senza ricevere grandi plausi dalla critica. Tuttavia, come dichiarò il regista: “Fu comunque un'esperienza nuova quella di girare in America, recitato in inglese e con una troupe americana. Anche in questo film c'era un personaggio femminile abbastanza indipendente, una donna che rimaneva sola dopo essersi liberata dalla schiavitù di un uomo.”

L’eredità americana di Monicelli e della “sua” commedia all’italiana è stata celebrata nel 1986 da una mostra dedicata al genere filmico ospitata al MOMA, mentre nel 2014, in occasione dei cento anni dalla nascita, il Film Forum di New York gli dedica una retrospettiva con i successi internazionali del dopoguerra.


 

Vettori collegati

Sophia Loren

attrice

Marcello Mastroianni

attore

Carlo Ponti

produttore

Cinema italiano del dopoguerra

Joseph E. Levine

Distributor/Producer

Vides cinematografica

Società di produzione cinematografica

Claudia Cardinale

Attrice

Lux Film

Società di produzione e distribuzione cinematografica

I soliti ignoti

Film

La ragazza con la pistola

Film

Monica Vitti

Attrice

La grande guerra

Film

La mortadella

Film

Fonti

Anon, Inserto promozionale Cineritz, «Variety», 26 Aprile 1961, p. 66-67.

https://archive.org/details/variety-1961-04/page/n289/mode/2up?q=Monicelli

Robert, Hawkins, "Italy's Galloping Cinema", «Variety», 26 April, 1961, p. 62.

Peter, Bondanella, Italian Cinema. From Neorealism to the Present. New Expanded Edition, New York: Continuum, 1998, p. 145-148.

“Mario Monicelli a New York”, 3 Novembre 2014, https://cinecitta.com/IT/it-it/news/45/6068/mario-monicelli-a-new-york.aspx

Scheda redatta da: Giuseppe Gatti