Alitalia Showroom, New York

Nel 1958 Alitalia, la compagnia aerea di bandiera italiana, atterra a New York inaugurando, in una galleria del Tishman Building sulla Fifth Avenue, un piccolo punto vendita il cui progetto d’interni viene affidato a Gio Ponti, “the world-top designer”, come viene definito in un articolo apparso solo un anno prima su Time, lo storico settimanale statunitense di proprietà del magnate della stampa Henry Luce.

Quello che Gio Ponti realizza in questo spazio vetrato, direttamente affacciato sulla più celebre strada di Manhattan, è una rappresentazione sofisticata dell’eccellenza italiana espressa attraverso la scelta degli arredi disegnati su misura dallo stesso Ponti, delle luci e dei rivestimenti in ceramica bianchi e blu realizzati da Fausto Melotti e Romano Rui in una felice collaborazione già testata nel progetto di Villa Planchard a Caracas (1956).  I vasi e gli oggetti realizzati da Salvatore Fiume, che aveva già lavorato con Ponti nell’allestimento del transatlantico Andrea Doria per il quale aveva firmato una seria di affreschi, erano disposti nel locale a completare l’arredo e  dare al turista americano un’anteprima del gusto e del sapere artigianale italiano.                    

L’incarico ricevuto dall’architetto milanese faceva parte di un progetto più ampio avviato  da Alitalia alla fine degli anni cinquanta con le voci più importante del design italiano come Ignazio Gardella, chiamato a ripensare gli interni dei velivoli e lo stesso Ponti che, oltre a progettare gli interni del ticket office a Manhattan, realizza nel 1965 il terminal della compagnia a Milano, riproponendo alcuni motivi giù usati a New York, come le piastrelle bianche e blu, declinati però in una forma più astratta, più vicina ai principi dell’International Style.

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