allestimento di un transatlantico
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1951 / 1956
Piero Zuffi
Fausto Melotti
scultore
Piero Fornasetti
artista
Guido Gambone
Romano Rui
artista
Giovanni Paganin
scultore
Salvatore Fiume
O.A.R.N.
Officine Allestimenti e Riparazioni Navali
Cassina
produzione arredo
Giulio Minoletti
architetto
Matteo Longoni
progettista
Antonio Cassi Ramelli
progettista
Gustavo Pulitzer - Finali
Nino Zoncada
progettista
Gio Ponti
La turbonave Andrea Doria, varata il 16 giugno 1951, compie il suo viaggio inaugurale sulla rotta Genova-Napoli-New York il 14 gennaio 1953; era considerata la più bella nave passeggeri della flotta italiana di linea ed era apprezzata ancora più per la sicurezza e la bellezza dei suoi interni di lusso, che la facevano preferire ai transatlantici delle altre compagnie internazionali. Ciò nondimeno il 26 luglio 1956 naufraga al largo delle coste di Nantucket, speronata dal mercantile svedese Stockholm: durante il naufragio muoiono 51 persone, di cui 46 suoi passeggeri. In 11 ore la motonave, con una fiancata completamente squarciata dalla collisione, si corica su un fianco per poi affondare.
L’Andrea Doria era una nave dalla concezione moderna, che considerava il cambiamento nella natura e nelle caratteristiche dei passeggeri e delle loro esigenze di viaggio. Alla riduzione numerica del numero di emigranti in condizione di povertà che affrontavano la traversata, corrispondeva un cambio di concezione della divisione in classi della nave: la terza classe prendeva il nome di turistica, la seconda di cabina, entrambe aperte al turista che voleva muoversi a costi ragionevoli verso l’Europa. Le cabine potevano essere assegnate a classi diverse, a seconda del tipo di viaggio: in caso di utilizzo come nave da crociera, la nave intera poteva essere utilizzata come un settore unico, e questo determinava un trattamento sostanzialmente alto e di lusso per tutte le cabine e le parti pubbliche.
La nave coniugava tecnologie avanzate e una particolare attenzione al benessere dei viaggiatori (l’aria condizionata raggiungeva tutte le cabine, i bagni erano confortevoli e ben attrezzati), che la rendevano particolarmente adatta ai viaggiatori americani, e il gusto per la bellezza ed il lusso di matrice europea. Era non solo un biglietto da visita dell’Italia, della sua storia e del suo gusto per l’arte e per il bello, ma anche un segno della sua evoluzione in termini di industrializzazione e meccanizzazione, della sua capacità di ripresa dopo la guerra. Dal pubblico americano, come testimoniano le pagine di Interiors, era considerata una delle prime navi di linea disegnate non come un albergo trasportato sul mare, ma come un vero e proprio interno marittimo, coerente nelle sue forme e nella sua funzione.
L’allestimento della nave, come era da diversi anni consueto, era stato affidato su concorso a un gruppo articolato di architetti (Ponti, Zoncada, Pulitzer e Minoletti tra gli altri) e artisti (Fiume, Rui), cui corrispondeva un gruppo altrettanto esteso di ditte impiegate nella realizzazione dell’arredo e dei complementi (Cassina, O.A.R.N, Monti). La scansione dei saloni e delle cabine era organizzata per settori verticali: questo consentiva di disegnare il progetto attorno alle connessioni visive, con grandi aperture vetrate tra i saloni, e alle continuità spaziali anche in verticale, grazie a sfondati e doppie altezze. La stessa continuità visiva e ampiezza di vedute era permessa verso il mare: tutto il ponte passeggiata era abbracciato da passeggiate vetrate, che portavano a prora al giardino d’inverno disegnato da Zoncada, che permettevano la vista del mare anche d’inverno e con un clima sfavorevole, e da cui venivano imbarcate le lance d’emergenza.
L’allestimento degli interni, specialmente nei saloni di prima classe disegnati da Ponti e Zoncada, cercava di integrarsi con l’architettura navale, le cui esigenze spesso rappresentavano un problema dal punto di vista dell’uso degli spazi. L’opera d’arte svolgeva un ruolo fondamentale, perfettamente integrata nell’allestimento, come si poteva apprezzare nella sala di soggiorno, con le pareti completamente affrescate da Fiume a rappresentare La leggenda d’Italia, di cui Ponti scrive su Domus: questi ambienti dipinti, che hanno le dimensioni della pittura e non delle pareti, hanno una dimensione poetica: sono pareti figurate e abitate; è una atmosfera pittorica.
Oltre alla ordinaria ospitalità nelle cabine, erano presenti 4 appartamenti di lusso, disegnati da diversi autori e con atteggiamenti differenti nel loro rapporto con le arti figurative.
Nell’appartamento dello Zodiaco ogni elemento, della parte più privata della camera, i letti e il bagno, e della zona di accoglienza, destinata a piccoli cocktail, era rivestita coi segni zodiacali disegnati da Fornasetti, cosa che gli garantì un grande successo tra gli americani, come si verifica nei lunghi tempi d’attesa per la prenotazione dell’appartamento.
Quello di Zoncada era più essenziale e meno tradizionale nel disegno, con rivestimenti in noce rigatino, interrotti dalla seta plissè del letto e dalla pergamena di capra della parete del salotto in cui si nascondevano due letti a ribalta, con una nicchia per una ceramica di Melotti, e tende e tappeto di lana annodato a mano della ditta MITA di Genova.; quello di Minoletti era caratterizzato dagli interventi decorativi pittorici e quello di Pouchain da tarsie di radica chiarissima.
In ogni punto, la motonave era un’introduzione all’Italia, alla varietà delle sue capacità, dei suoi modi e dei suoi paesaggi, composti in modo armonico a far intuire l’identità nazionale.
Vettori collegati
Altamira
Importatore e rivenditore arredi
O.A.R.N.
Officine Allestimenti e Riparazioni Navali
Gio Ponti
Nino Zoncada
progettista
Piero Fornasetti
artista
Fausto Melotti
scultore
Cassina
produzione arredo
Gustavo Pulitzer - Finali
Giulio Minoletti
architetto
Salvatore Fiume
Clare Boothe Luce
Ambasciatrice americana in Italia
Romano Rui
artista
Guido Gambone
Giovanni Paganin
scultore
Piero Zuffi
Ilario Rossi
pittore e incisore
Emanuele Luzzati
Domenico Pedronzani
artista
Felicita Frai
pittrice
Antonia Tomasini
Pittrice
Manifattura MITA
"Luxury floats light on the Andrea Doria"
Interiors, 9/1952
Fonti
1952. «La turbonave Andrea Doria.» La Marina Mercantile.
1953. «Luxury floats lightly on the Andrea Doria.» Interiors 112 (9): 90/93, 154, 156.
Fietta, M. L. 1953. «Impianti e servizi sull'Andrea Doria.» Turismo e alberghi.
Giostri, M. 1953. «Andrea Doria, la nave del sole.» Vitrum.
La Marina Mercantile, a cura di. 1953. Turbonave Andrea Doria. Genova: Arti Grafiche Siletto.
Ponti, Gio. 1953. «Alcuni interni dell'Andrea Doria.» Domus (281): 17/24.
Rendell Storey, W. 1953. «Interior design in the S.S. Andrea Doria.» The Studio (146).
Ufficio Stampa della Società di Navigazione Italia, a cura di. 1953. L'arte a bordo dell'Andrea Doria. Genova.
Minoletti, Giulio. 1954. «Una piscina sull'Andrea Doria.» Domus (294): 62.
Eliseo, Maurizio. 2006. Andrea Doria: cento uno viaggi. Milano: Hoepli.