L'articolo presenta l'edizone 1951 della mostra Good Design, con le parole di uno dei suoi curatori, Edgar Kaufmann, e del progettista dell'alleztimento, Finn Juhl. La mostra, che non espone la migliore produzione di ogni designer, ma solo quella del semestre esposto, non rappresenta una tendenza media del design per l'abitazione, ma solo i lavori più avanzati e di ricerca; rappresenta una sorta di guida all'acquisto di prodotti coerenti con la vita contemporanea e uno strumento d'insegnamento per gli studenti. Finn Juhl rileva una certa somiglianza fra i prodotti esposti a New York e quelli che ha visto a Milano: una certa tendenza a portare all'eccesso e a drammatizzare, che forse si colega con la frequenza di questi eventi, che costringono il designer a spingere per stupire e interessare il pubblico. L'allestimento cerca di dare un'idea di spaziosità che consenta di concentrarsi sugli oggetti esposti.
Vettori collegati
Interiors
rivista
Knoll
produzione arredi di design
Franco Albini
House of Italian Handicrafts
centro per la promozione dell'artigianato italiano