Pier Luigi Nervi

ingegnere e progettista

1891-1979

Roma

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Ingegnere, architetto e costruttore, Pier Luigi Nervi è riconosciuto come uno dei più importanti progettisti architettonici e strutturali nel panorama internazionale del secondo dopoguerra.

Nato a Sondrio nel 1891 si laurea in Ingegneria civile a Bologna nel 1913. Inizia la sua attività professionale a Roma sperimentando con la propria impresa (prima Società Ingg. Nervi & Nebbiosi fondata nel 1920, poi dal 1932 Società Ingg. Nervi & Bartoli) le possibilità del calcestruzzo armato arrivando a ideare il cosiddetto «sistema Nervi», un sistema costruttivo basato sulla prefabbricazione delle strutture in cemento armato suddivise in piccoli pezzi da ricongiungere in opera e sull’uso del ferrocemento, un materiale inedito ottenuto colando il cemento su più reti metalliche sovrapposte che consentiva la realizzazione di elementi molto sottili e leggeri e, dunque, la costruzione di grandi coperture in modo rapido ed economico. Con il progetto per il salone B dell’Esposizione di Torino del 1947 Nervi ha l’occasione di applicare per la prima volta il suo sistema realizzando una volta a botte di oltre 90 metri di luce ed è proprio sul tema delle grandi coperture nervate che si costruiranno la sua fama e l’immaginario figurativo a lui legato.

A partire dagli anni Cinquanta la sua opera inizia ad avere una certa risonanza oltreoceano grazie al progetto per la sede UNESCO di Parigi del 1952 realizzato in collaborazione con Marcel Breuer e Bernard Zerhfuss e alla pubblicazione nel 1955 del volume Italy Builds curato da George Kidder Smith che dedica a Nervi numerose pagine offrendo una prima panoramica dei suoi progetti che anticipa di un anno quella più dettagliata presentata dallo stesso Nervi nel volume Structures, traduzione inglese di Costruire Correttamente. Già dalla fine degli anni Quaranta suoi progetti compaiono nelle mostre di una delle istituzioni culturali più importanti del mondo, il Museum of Modern Art di New York e nel 1961 il San Francisco Museum of Art organizza una mostra monografica in suo onore intitolata: “Pier Luigi Nervi. Space and Structural Integrity”.

Certamente la sua fortuna negli Stati si deve anche a quella rete di contatti che l’ingegnere italiano saprà costruire attorno a sé negli anni: figure come Mario Salvadori, Giulio Pizzetti e Pietro Belluschi contribuiranno infatti alla circolazione tanto dei suoi progetti quanto delle sue ricerche teoriche in ambito accademico e in riviste di settore come Architectural Record (su cui compariranno regolarmente le sue opere a partire dal 1956) e avranno un ruolo chiave nell’introdurlo nell’ambiente universitario nordamericano.D’altra parte è lo stesso Nervi a portare avanti, parallelamente all’attività professionale, un’intensa attività divulgativa della propria opera che lo vede impegnato, a partire dal 1954,  in conferenze presso le più importanti università americane (Columbia University, Pratt Institute, School of Design di Raleigh, Princeton, Harvard e MIT) e lo porta a stringere rapporti con editori e redattori delle principali riviste di architettura statunitensi, ma anche con professionisti e aziende del settore delle costruzioni, come la Kaiser Steel Corporation, che ne promuove l’immagine attraverso conferenze e pubblicazioni.

Grazie a una fama già consolidata a livello internazionale -- accresciuta dall’ampia diffusione mediatica che certe opere, come le strutture realizzate in occasione delle Olimpiadi del 1960 a Roma, riescono ad ottenere -- tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta lo Studio Nervi comincia a operare anche nel contesto nordamericano con importanti incarichi come il progetto della George Washington Bus Station per la Port Authority di New York (1960-1962), la Leverone Field House presso il Dartmouth College di Hanover (1960) e la cattedrale di Saint Mary a San Francisco (1963-1970), solo per citarne alcuni. Più istituzioni americane ne riconoscono il valore tanto che nel 1961 viene chiamato come Centennial Visiting Professor al MIT e l’anno successivo viene insignito di una laurea ad honorem ad Harvard dove terrà le celebri Charles Eliot Norton Lectures, tradotte dal giovane Roberto Einaudi (all’epoca studente al MIT) e pubblicate in collaborazione con lui nel 1965 nel volume Aesthetics and Technology in Building: Charles Eliot Norton Lectures. Sarà inoltre l’unico progettista italiano a comparire nella collana The Masters of World Architecture Series (pubblicata in Italia da “Il Saggiatore”, e il primo italiano a ricevere nel 1964 l’AIA Gold Medal, il più importante premio americano nel campo dell’architettura, assegnato dall’American Institute of Architects, di cui era membro onorario già dal 1957.

La biografia professionale di Nervi, profondamente legata agli Stati Uniti ma sempre radicata in Italia, rappresenta un caso esemplare nella lettura degli scambi transatlantici tra i due paesi e mette in luce come il contesto nordamericano rappresenti nel dopoguerra, per lui come per molti altri, un terreno fertile e ricco di occasioni non solo per affermare la propria fama nel panorama mondiale ma anche per legittimare il proprio successo entro i confini nazionali.

Vettori collegati

Pietro Belluschi

architetto

Ada Louise Huxtable

critica d'architettura

Italy builds: L'Italia costruisce. Its modern architecture and native inheritance.

Kidder Smith

The Modern Movement in Italy: Architecture and Design

mostra

The Museum of Modern Art

museo

"Pier Luigi Nervi"

monografia

“Cover: Pier Luigi Nervi's Turin Exhibition Hall”

Copertina

“Pier Luigi Nervi's Exhibition Hall in Turin, Italy”

Architectural Forum 95(1)/1951

“UNESCO HOUSE. Stunning 20th-century monument of richness and restraint is given Paris by the Breuer-Zehrfuss-Nervi team”

Architectural Forum 97(4)/1952

George Everard Kidder Smith

“Nervi's methodology”

Architectural Forum 112(2)/1960

Columbia University

Università

F.W. Dodge Corporation

casa editrice

"Structures"

libro

Mario Salvadori

Ingegnere

Twentieth Century Engineering

mostra

Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

Università

"Geodetic and plastic expressions abroad. Italy: Pier Luigi Nervi"

PROGRESSIVE ARCHITECTURE, 6/1953

“Excerpts/Structuralism True and False”

Architectural Forum, 112(3)/1960

“Nervi’s First U.S. Work: A New York City Bus Terminal”

Architectural Forum 112(5)/1960

“Concrete Parthenon”

Architectural Forum 112(5)/1960

“Powerful Tower, Delicate Shell”

Architectural Forum 114(2)/1961

“Nervi’s Design for Dartmouth College Field House”

Architectural Forum 115(1)/1961

“Four Great Pours/Morandi, Nervi, Saarinen, Candela”

Architectural Forum 115(3)/1961

"Masters of the World Architecture" Volumes on Architectural Forum

Pubblicità

Palazzo del Lavoro

architettura

“Concrete. The material that can do almost anything (Nervi's new gateway to Manhattan is a cast-in-place trusswork of concrete, full of strong detail and fine surfaces)”

Architectural Forum 118(9)/1962

“Pier Luigi Nervi”

Architectural Forum 121(5)/1964

“Focus / Another place”

Architectural Forum 123(5)/1965

Harvard Graduate School of Design

Università

Sede UNESCO

Roberto Einaudi

Architetto

Giulio Pizzetti

Ingegnere

Massachusetts Institute of Technology

Università

American Institute of Architects

Associazione di Architetti

George Washington Bus Terminal

architettura

Saint Mary Cathedral

architettura

Architectural Record

rivista

Società Generale Immobiliare

società

Fonti

Bianchino, Gloria e Dario Costi (a cura di), Cantiere Nervi. La costruzione di una identità. Storie, geografie, paralleli, Skira, 2012

Bologna, Alberto. Pier Luigi Nervi negli Stati Uniti. 1952-1979. Master Builder of the Modern Age. Firenze University Press, 2013.

———.  L’apporto di Mario Salvadori nella carriera statunitense di Pier Luigi Nervi. In Paolo Desideri, Alessandro De Magistris, Carlo Olmo, Marko Pogacnick, Stefano Sorace (a cura di), La Concezione Strutturale: Ingegneria e Architettura in Italia negli Anni Cinquanta e Sessanta. Torino: Allemandi, 2013: 195-204.

Huxtable, Ada Louise. Pier Luigi Nervi. The Masters of World Architecture Series. New York, Milano: Braziller, Saggiatore, 1960.

Scheda redatta da: Ludovica Vacirca