Frank Sinatra

Actor/Singer

Pubblico Dominio

1915-1998

United States

scenario
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soggetti
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persona fisica, music and songs

Molto più che un cantante, molto più che un attore e un uomo di televisione, molto più che un “influencer”, come si direbbe oggi, Frank Albert Sinatra è stato un’icona della cultura americana del secolo scorso. Nato da padre siciliano e madre ligure (quest’ultima pare abbia pesato non poco sulla sua personalità), alunno poco brillante a scuola, il giovane Frank si appassiona presto alla musica. La madre, influente nella locale comunità, gli fa pendere lezioni di canto e gli procura un primo ingaggio. Scoperto dal trombettista Harry James, Sinatra comincia a lavorare con lui per passare successivamente nell’orchestra di Tommy Dorsey, del quale studia attentamente fraseggio, dinamiche e senso del ritmo che porterà poi nel suo personale stile vocale. Nel 1940 il singolo I’ll Never Smile Again, dell’orchestra di Dorsey, raggiunge con la sua voce il primo posto in classifica e l’anno dopo Sinatra ha scalzato Bing Crosby, suo ispiratore, dalla vetta dei cantanti americani più popolari nell’annuale referendum indetto dalla rivista Downbeat. Crosby è stato uno dei primi "crooners", anche se il primo in assoluto pare sia stato Al Bowlly (1898-1941), Sinatra forse il più famoso: i crooners erano quel tipo di cantanti, in Italia li si chiamerà “cantanti confidenziali” (ne sarà un tipico rappresentante Fred Bongusto), che svilupparono uno stile a partire dalle caratteristiche tecniche del microfono, da poco apparso, che non necessitava più della proiezione della voce e favoriva il registro baritonale: per far sì che il nuovo dispositivo, pronto a captare ogni minimo suono, potesse restituire al meglio le qualità vocali ed evitare suoni indesiderati, si adottarono toni pacati e intimi, dizione e intonazioni impeccabili trasformando soprattutto il modo di cantare l’amore; e fu proprio questa svolta che probabilmente contribuì a generare il fenomeno delle “bobby soxers” (così chiamate dal tipo di calzini che indossavano) e cioè le ragazzine che andavano in visibilio in presenza di Sinatra e che costituirono uno dei primi nuclei di adolescenti-consumatori, quella nuova categoria sociologica a cui il mercato della musica avrebbe poi diretto le sue attenzioni favorendo la nascita di una “cultura giovanile”.

Nel 1942 l’artista presta la sua voce all’orchestra di Benny Goodman e già nel 1945, quando è ormai legato all’etichetta discografica Columbia, è soprannominato “The Voice”, un appellativo che lo seguirà per sempre a indicarne l’unicità, mentre i commentatori cominciavano a chiedersi cosa quella voce potesse avere di così ipnotico. Nel 1946, dopo aver già venduto milioni di dischi, comincia a lavorare nel cinema mentre divorzia dalla prima moglie e si risposa con l’attrice Ava Gardner, che lo aiuterà a consolidare la sua posizione nel mondo del cinema (girerà infatti, da allora, una cinquantina di film a cominciare da From Here to Eternity nel 1953 che gli valse un Oscar) e secondo alcuni, gli insegnerà a cantare le “torch song”, le canzoni di sofferenza amorosa tipiche della tradizione americana: il matrimonio, tuttavia, non durerà che cinque anni. L’artista, intanto, dopo aver già lavorato in radio passa alla televisione (nel 1950 parte sul circuito ABC, American Broadcasting Company, il Frank Sinatra Show) mentre il cambio di etichetta discografica avvenuto nel 1952, dalla Columbia alla Capitol, segna l’inizio della collaborazione con Nelson Riddle, celebre arrangiatore e compositore. I due otterranno un successo dopo l’altro, compreso quel Young At Heart (1953), che da solo vendette un milione di copie. Intanto Sinatra, che sviluppava sempre più la componente ritmica del suo stile, diventava uno dei “resident performer” di Las Vegas e il punto di riferimento del Rat Pack, un sodalizio informale di artisti che si sostenevano a vicenda intervenendo ognuno nei concerti dell’altro e, soprattutto grazie alle aderenze di Sinatra, ad essere anche politicamente influenti: con lui vi appartennero Dean Martin e Sammy Davis Jr. Coinvolto nella vita pubblica, in prima linea nella lotta alla discriminazione razziale (rifiutando di esibirsi dove non erano accettati musicisti ebrei o afroamericani), l’artista fece nel tempo campagne per diversi presidenti, passando dai democratici ai repubblicani, ma proprio a causa della sua intraprendenza finì per avere frequentazioni non proprio raccomandabili, come quelle con esponenti della malavita italoamericana, che gli alienarono la simpatia di molti personaggi in vista (per esempio i Kennedy, che pure aveva sostenuto).

Nel 1960 Sinatra fonda una sua etichetta, la Reprise, con la quale inciderà album di grande successo a cominciare da Sinatra and Strings (1962), arrangiato da Don Costa e, nello stesso anno, Sinatra and Basie: an Historical Musical First, con Count Basie. Nel 1964 pubblica It Might as well Be Swing, arrangiato da Quincy Jones e nel 1965 A Man and his Music (ancora con gli arrangiamenti di Don Costa) e September of my Years (con gli arrangiamenti di Gordon Jenkins), che vincono entrambi un Grammy Award. Nel 1967 esce Francis Albert Sinatra & Antônio Carlos Jobim, nel quale l’artista si cimenta con la bossa nova, mentre del 1966 è la celebre Strangers in the Night. Nel 1968, infine, un disco con Duke Ellington, Francis A. & Edward K. e la celeberrima My Way, scritta da Paul Anka sulla musica della canzone francese Comme d’Habitude. Il decennio si conclude con delle versioni di Sinatra di brani dei Beatles, di Paul Simon e perfino di Joni Mitchell. Collaborazioni e lavori discografici, dopo un breve periodo di ritiro, contrassegnarono anche gli anni ’70 e ’80, tra i quali bisogna ricordare almeno Duets (1993) che lo vedeva in coppia con, tra gli altri, Aretha Franklin, Julio Iglesias, Barbra Streisand, Charles Aznavour e perfino Bono Vox degli U2 (il quale, del resto, non ha mai nascosto la sua ammirazione per l’artista italo-americano) nella celebre I’ve Got You Under My Skin, una canzone di Cole Porter del 1936. Nella sua straordinaria carriera, Frank Sinatra ha effettuato in totale quasi mille e cinquecento registrazioni in studio, vendendo circa 150 milioni di dischi. La sua vicenda umana e artistica ha lasciato una traccia profonda nella musica e nel costume degli Stati Uniti. Dal punto di vista musicale, la vocalità di Sinatra, partita dal crooning di Bing Crosby ne ha segnato il superamento, sia sotto il profilo ritmico che da quello strettamente interpretativo, abbandonandone il sentimentalismo (come anche quello presente in Dean Martin e in Perry Como) e introducendo un atteggiamento disincantato e sornione ma che poteva anche trasformarsi in drammatica intensità. Idolatrato in vita, rispettato dalla comunità afroamericana per il suo antirazzismo, e perfino tra i cantanti rap per il suo fascino “gangsta”, Sinatra è rimasto nella memoria anche per la sua “italianità”, un orgoglioso combinato di vitalismo, intraprendenza e spregiudicatezza, ingrediente irrinunciabile del “melting pot” americano.

Related Vectors

Perry Como

Singer/Actor

Dean Martin

Actor/Singer

Robin and the Seven Hoods

Film

I Have But One Heart

Song

Sources

Cox Trevor, Now You’r Talking, London: The Bodley Head,2018.

Migogna Dino, La musica possibile, Arcana 2022.

Gennari, J. (2017), Flavor and Soul. Italian America at Its African American Edge, Chicago: University of Chicago Press.

Author Giovanni Vacca