Renato Carosone

Italian singer and musician

https://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Carosone#/media/File:Renato-Carosone.jpg

1920-2001

Napoli; Roma

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Nato a Napoli il 3 gennaio 1920, Renato Carosone fu un cantautore, musicista e compositore italiano, tra i maggior interpreti della canzone napoletana e della musica leggera italiana del dopoguerra, ed è uno degli unici due cantanti italiani (insieme a Modugno) a essere diventato popolare negli Stati Uniti senza aver registrato i suoi brani in inglese.

Cresciuto in Vico dei Tornieri, non lontano da Piazza del Mercato, il giovane Carosone viene introdotto presto allo studio della musica, grazie al padre, impiegato al botteghino del teatro Mercadante e suonatore di mandolino. Nel 1934 ottiene il suo primo lavoro come suonatore per un teatrino di marionette. Nel 1937, a soli 17 anni, si diplomò in pianoforte al conservatorio di Napoli, sotto la guida di Alberto Curci. Quello stesso anno, Carosone viene scritturato da una compagnia d'arte e parte per l'Africa Orientale, vivendo e lavorando prima a Massaua e poi ad Asmara. Qui conobbe e sposò la ballerina venziana Lita Levidi.

Nel 1940, allo scoppio della guerra, Carosone fu arruolato e inviato in Somalia. Tornò poi ad Asmara, dove il cugino gli affidò la direzione artistica del teatro Odeon e dove rimase per l'intero corso della guerra, ottenendo un certo successo e molta esperienza.

Nel luglio del 1946 Carosone torna in Italia. Per alcuni anni suona in piccole orchestre tra Roma e Napoli, finché, nel 1949 non gli viene proposto di formare un trio per l'apertura di un nuovo locale, lo Shaker Club. Carosone ingaggia, quindi, il chitarrista olandese Peter Van Wood e il batterista napoletano Gegè Di Giacomo: è l'origine del Trio Carosone.

Il trio esordisce il 28 ottobre 1949, proponendo uno stile musicale nuovo e concitato, che si allontana dalla tradizione della canzone italiana a favore di esecuzioni modernizzate e ritmate, capace di coniugare elementi locali con le novità e i ritmi americani, in una Napoli che, anche grazia alla presenza dei molto militari americani, offriva terreno fertile per l'emergere di quello che la Ricordi (futura casa discografica di Carosone) rivendicava come il vero boogie woogie italiano. Lo Shaker Club di via Caracciolo, insieme a il Red Cross e lo ZigZag (un circolo americano aperto nella galleria Umberto I) era solo uno - e tra i più popolari - dei molti locali moderni spuntati come funghi per intrattenere truppe americane e giovani napoletani.

Il repertorio del trio includeva ballabili d'oltreoceano che spaziavano dalla rumba al jazz, ma anche canzoni italiane e napoletana rilette in chiave swing e alcune prime composizioni originali come Cocoricò. A partire dal 1950, il trio avviò la collaborazione con la casa discografica Pathé. Quello stesso anno, la partecipazione al concorso radiofonico La bacchetta d'oro Pezziol allargò la fama di Carosone in tutta la penisola. Tra il 1951 e il 1956 il Trio (diventato Quartetto nel 1953) suona nei principali locali e night club di Roma e Milano. Anche in questo caso, la scaletta spaziava da pezzi napoletani a cover di hit americane e internazionali, reinterpretate in chiave ironica ma moderna. Tra i brani più famosi composti in questi anni, si collocano Maruzzella (1954), Torero (1957) e la celebre Tu vuo fà l'americano (1954), una satira irridente dei limiti del sogno americano, il corrispettivo canoro del Nando Mericoni di Alberto Sordi.

Nel 1957, il successo di Carosone diviene internazionale: la sua Torero scala la classifiche statunitensi, occupando il primo posto della hit parade per due settimane. Il brano verrà poi tradotto in 12 lingue e darà vita, solo negli Stati Uniti, a una trentina di cover. Fino a quel momento, gli unici divi italiani ad aver raggiunto fama e popolarità in America erano attori e attrici della Hollywood sul Tevere e, al più, Domenico Modugno. È quindi una novità assoluta per il mondo della musica italiana: nel 1957, Carosone e la sua band varcano l'oceano per il loro primo tour extraeuropeo. Dopo varie tappe intermedie, il gruppo approda, all'inizio del 1958, al Carnegie Hall di New York, dove si esibisce con grande successo.

Poco prima, Carosone aveva firmato un contratto con la Capital Records, a cui seguì la distribuzione americana di due album: Honeymoon in Rome, nel 1957, e Renato Carosone! del 1959.

All'apice della sua carriera e del suo successo internazionale, nel 1960, Carosone decide di ritirarsi dalle scene (l'annuncio era stato fatto già nel settembre del 1959). Il saluto agli Stati Uniti avviene con una nuova performance al Carnegie Hall, seguita dall'esibizione all'Ed Sullivan Show, nel maggio del 1960: Carosone è il terzo italiano, dopo Nilla Pizzi e Modugno, a esibirsi sulla televisione americana. Quello stesso anno, Tu Vuò fa l'Americano acquisice nuova valenza simbolica - metafora di un'Italia che si sta trasformando al ritmo di una fusione tra tradizioni nazionali e forme americanizzanti - grazie alla performance sonora della Loren che, nel film La Baia di Napoli, si esibisce sulle note di Carosone davanti a un ammaliato Clark Gable.

Ma La Baia di Napoli non è che un esempio: le canzoni di Carosone hanno offerto la colonna sonora per diversi film sia americani che italiani, da Totò, Peppino e le fanatiche a Scorsese, che usa "Scapricciatiello" and "Maruzzella" per ricreare l'atmosfera della Little Italy di New York nel suo Mean Streets (1973), fino al più recente Passione di John Turturro (2010).

Nei decenni successivi al ritiro, Carosone tornò sulle scene una prima volta nel 1975 e poi altre diverse volte nel corso degli anni settanta-ottanta, varcando nuovamente l'oceano per un tour in Sud e Nord America. Anche in questo caso, il tour si concluse con un nuovo concerto a New York, stavolta al Madison Square Garden.

Nel Capodanno del 1998, Carosone si esibisce per l'ultima volta live a Napoli. L'autore di una versione tutta italiana del boogie woogie, si spegne infatti il 20 maggio del 2001, nella sua casa di Roma. Il New York Times lo saluterà come il cantante "who internationalized Italian song, while revolutionizing it at home:" "che ha internazionalizzato la canzone italiana, mentre la rivoluzionava in casa."


 

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The New York Times

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Sophia Loren

actress

It Started in Naples

film

New York

“Tu vuò fa l’americano”

famous Napolitan popular song

Canzone Napoletana

Music genre

Media gallery

Sources

Marilisa Merolla, Rock'n'Roll, Italian Way. Roma: Coniglio Editore, 2011.

Federico Vacalebre, Carosonissimo. Roma: Arcana Editrice, 2011.

Antonio Scuderi. "Okay Napulitan!: Social Change and Cultural Identity in the Songs of Renato Carosone," Italica, Vol. 87, No. 4 (2010), pp. 619-636.

Enzo Giannelli, Renato Carosone: Un genio italiano. Roma: Curcio Editore, 2008.

Author Giulia Crisanti