Giovanni Battista Giorgini

imprenditore

Giovanni Battista Giorgini alla sua scrivania, Firenze 1950 ca (Archivio Giorgini)

1898-1971

Firenze

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Figura centrale nel processo di riconoscimento e affermazione della moda italiana, intesa come una delle più apprezzate espressioni del Made in Italy, sia nel paese di origine che all’estero, Giovanni Battista Giorgini è espressione dello spirito imprenditoriale lungimirante e capace di individuare traiettorie di sviluppo e innovazione che ha caratterizzato l’Italia nel secondo dopoguerra.

Imprenditore attivo nell’area dell’import-export nell’area dell’artigianato artistico e dei tessuti, è tra i primi ad intrecciare relazioni con gli Stati Uniti, relazioni iniziate prima della Seconda Guerra Mondiale e intensamente incrementate al termine della stessa; è in questo periodo che “il suo ufficio crebbe in modo così rapido da permettergli di avere tra i suoi clienti i più importanti grandi magazzini del nord America. La sua rete di contatti attraversava tutto il continente, da Montreal a San Francisco, passando per New York, Chicago, St. Louis, Dallas” (Fadigati, 2020) affermandosi quindi come uno dei principali mediatori commerciali della rotta transatlantica.

È in questo contesto che Giorgini contribuisce all’organizzazione della mostra Italy at Work, presentata nel 1947 al Museo di Arte Moderna di Chicago e successivamente resa itinerante. La mostra, il cui successo contribuisce ad accrescere l’attenzione commerciale da parte dei grandi store americani per l’artigianato italiano, può essere considerata il primo banco di prova di un progetto più ampio e ambizioso che Giorgini sviluppa negli anni a seguire. Profondo conoscitore del mercato e del gusto americani e in particolare della nascente medio-alta borghesia, constata una nuova apertura e un crescente interesse per il settore dell’abbigliamento, stimolato anche dall’ingresso delle donne nel mondo del lavoro e caratterizzato dalla ricerca di capi versatili, informali e dal costo contenuto. Il 12 febbraio 1951 organizza il First Italian High Fashion Show, la prima proposta di collezioni italiane per un pubblico dichiaratamente internazionale. Presentano i propri capi 13 case di moda italiane accuratamente selezionate tra alta moda e moda-boutique e vi presenziano tra i più importanti buyers americani (rappresentanti, tra gli altri, di B. Altman and Company di New York, Henry Morgan di Montreal, Bergdorf Goodman di New York e I. Magnin di San Francisco) e un numero selezionato di giornaliste tra cui spicca Elisa Massai, corrispondente per il Women’s Wear Daily,

L’evento riscontra un elevato successo e notevole rilevanza tra gli esperti di settore tanto che, a distanza di sei mesi, ne viene proposta una seconda edizione. Sotto la sua direzione le sfilate si susseguono, a cadenza semestrale, fino al 1965 contribuendo non solo al lancio di alcuni dei più influenti stilisti dell’epoca, ma, soprattutto, alla presa di coscienza e al riconoscimento di una coerente e riconoscibile “via italiana” della moda. La principale intuizione di Giorgini, l’aver compreso l’enorme potenziale e l’apertura del mercato americano verso una tipologia di prodotto che la tradizione e il sistema produttivo italiano erano perfettamente in grado di proporre, contribuisce all’affermazione a livello internazionale della moda-boutique. Quest’ultima, saldamente ancorata al sistema diffuso di una rete artigianale di alta qualità e relativamente a basso costo, si consolida nel confronto con il mercato internazionale contribuendo non solo all’affermazione di un nuovo uso di forme, decorazioni e materiali nei costumi d’oltreoceano ma anche alla sperimentazione e all’implementazione di processi produttivi innovativi.

Related Vectors

First Italian High Fashion Show

Fashion show

"From the Italian Collections, Casual clothes"

Vogue US. 1951, September 1

Bettina Ballard

giornalista

"Italy gets dressed up"

LIFE, 8/1951

Jessica Daves

Roberto Capucci

Julia Trissel

Stella Hanania

Ethel Frankau

I. Magnin

Chain of Department Stores based in San Francisco

Gertrude Ziminsky

Sources

AAVV. I Giorgini. Atti del convegno di Massarosa, Lucca: 2011.

Chesne Dauphiné Griffo, Giuliana. “G. B. Giorgini: la nascita di una moda italiana”, in La moda italiana. Le origini dell'alta moda e la maglieria, a cura di G. Bianchino, G. Butazzi, A. Mottola Molfino e A. C. Quintavalle. Milano: Electa, 1987.

Fadigati, Neri. "Giovanni Battista Giorgini, la famiglia, il contributo alla nascita del Made in Italy, le fonti archivistiche". ZoneModa Journal 8, n.1: 2018.

Pagliai, Letizia. La Firenze di Giovanni Battista Giorgini. Artigianato e moda fra Italia e Stati Uniti / Florence at the time of Giovanni Battista Giorgini. Arts, Crafts and Fashion in Italy and the United States. Firenze: Edifir, 2011.

Vergani, Guido. La Sala Bianca: nascita della Moda Italiana. Milano: Electa, 1992.

White, Nicola (2000). Reconstructing Italian Fashion. America and the Development of the Italian Fashion Industry. Oxford: Bloomsbury.

Author Alessandra Spagnoli